Nel quadro delle attività svolte dal BRGM nel progetto “Concert-Eaux”, abbiamo studiato le modalità della ricarica della falda. Abbiamo calcolato le precipitazioni efficaci, ovvero la differenza fra la pioggia e l’evapotraspirazione, che sono dunque le precipitazioni che possono infiltrarsi, dopo di ché le abbiamo confrontate alle variazioni della qualità d’acqua della falda, che sono rese evidenti dalle variazioni delle piezometrie. Mediante questo confronto ci si rende conto che l’infiltrazione della pioggia efficace rappresenta solo dal 15 % al 25 % della ricarica della falda.
Nel grafico si vede che in un anno meteorologico normale piovono circa 800 mm d’acqua sulla piana alluvionale e quindi che la percentuale di infiltrazione è quella summenzionata.
Dans le cadre des activités menées par le BRGM dans le projet «Concert-Eaux», nous avons étudié la recharge de l’aquifère selon différentes méthodes. Nous avons calculé les précipitations efficaces, c’est-à-dire la différence entre la pluie et l’évapotranspiration, qui sont donc les précipitations qui peuvent s’infiltrer. Ensuite, nous les avons comparées aux variations de la quantité d’eau souterraine, qui sont mises en évidence par les variations de piézométries. Grâce à cette comparaison, on se rend compte que l’infiltration de la pluie efficace ne représente que 15% à 25% de la recharge totale de la nappe alluviale.
Le graphique montre que dans une année météorologique normale, il pleut environ 800 mm d’eau sur la plaine alluviale, et la part d’infiltration de la pluie efficace dans la recharge totale est entre 15 et 25%.
In seguito ci siamo dedicati alla valutazione dell’impatto del cambiamento climatico sulla ricarica della falda. Per farlo abbiamo utilizzato delle proiezioni e scenari climatici che forniscono delle previsioni sulle piogge, sulle temperature e sull’evapotraspirazione future.
Esistono numerosi modelli che permettono di ottenere queste proiezioni di scenari climatici. Essi forniscono risultati un po’ differenti fra loro, c’è quindi un’incertezza sui valori assoluti forniti da questi modelli. Tuttavia, nel grafico che rappresenta le precipitazioni efficaci calcolate con i 5 diversi modelli da noi utilizzati, si vede come i valori non sono per tutti i medesimi ma osservando e confrontando le colonne blu, che si riferiscono alla situazione attuale per il periodo 1980 – 2010, e la colonna gialla che è la previsione delle precipitazioni efficaci all’orizzonte 2080, vediamo che tutti i modelli prevedono una diminuzione dal 15 al 20 % . Questa quindi è acqua che non potrà ricaricare direttamente la falda e che sarà inoltre sottratta alla portata del Fiume Roia che quindi a sua volta alimenterà meno la falda.
Nous nous sommes ensuite consacrés à l’évaluation de l’impact du changement climatique sur la recharge des eaux souterraines. Pour ce faire, nous avons utilisé des projections et des scénarios climatiques qui fournissent des prévisions sur les pluies, les températures et l’évapotranspiration futures. Il existe de nombreux modèles qui permettent d’obtenir ces projections de scénarios climatiques. Ils fournissent des résultats différents, il y a donc une incertitude sur les valeurs absolues fournies par ces modèles. Effectivement, sur ce graphique qui représente les précipitations efficaces calculées avec les scénarios de 5 modèles différents que nous avons utilisés, nous pouvons voir que les valeurs ne sont pas les mêmes. Mais en observant et comparant les colonnes bleues, qui renvoient à la situation actuelle pour la période 1980-2010, et la colonne jaune qui est la prévision des précipitations efficaces pour l’horizon 2080, on voit que tous les modèles prévoient une diminution de 15 à 20%. C’est donc de l’eau qui ne pourra pas recharger directement l’aquifère et qui manquera aussi au débit de la rivière Roia qui à son tour alimentera moins l’aquifère.
Un’altra parte del lavoro si è focalizzata sullo studio degli scambi fra la falda ed il fiume. Il nostro obbiettivo era di quantificare il mescolamento delle acque del Bevera e del Roia e delle acque sotterranee, per capire meglio l’organizzazione dei deflussi nell’acquifero ed anche di ottenere informazioni sull’età delle acque sotterranee. Per questo abbiamo installato della strumentazione che ci ha permesso di eseguire misurazioni puntuali in continuo della piezometria, della temperatura, della conduttività delle acque sotterranee presso il campo pozzi di Porra, Abbiamo anche condotto campagne di prelievo delle acque superficiali del Bevera de del Roia e delle acque sotterranee in tutta la piana alluvionale per poter eseguire analisi geochimiche ed isotopiche.
Une autre partie des travaux a porté sur l’étude des échanges entre l’aquifère et le fleuve. Notre objectif était de quantifier le mélange des eaux de surface de la Bevera et de la Roya, et des eaux souterraines, de mieux comprendre l’organisation des écoulements vers l’aquifère et aussi d’obtenir des informations sur l’âge des eaux souterraines. C’est pourquoi nous avons installé une instrumentation qui nous a permis de réaliser des mesures ponctuelles en continu de la piézométrie, de la température, de la conductivité des eaux souterraines au champ de Porra. Nous avons également mené des campagnes de prélèvement des eaux dans toute la plaine alluviale afin de réaliser des analyses géochimiques et isotopiques.
Esaminiamo per prima cosa il campo pozzi di Porra. Esso è composto da due pozzi, uno a nord identificato con la sigla NSE-1006 ed uno a sud identificato con la sigla NSE-1011, che hanno la particolarità di essere dotati di dreni a raggiera. Essi sono situati alla profondità di 20 metri e sono connessi ai pozzi, nei quali l’acqua è pompata.
Nell’immagine si nota la localizzazione dei differenti piezometri, che permettono di monitorare il livello delle acque di falda presso il campo pozzi e nelle vicinanze di esso. Si nota anche un sondaggio di controllo identificato con la sigla FR2 che è stato utilizzato specificamente per il monitoraggio nel quadro del progetto
Examinons d’abord le champ captant de Porra. Il se compose de deux puits, l’un au nord identifié par les initiales NSE-1006 et l’autre au sud identifié par les initiales NSE-1011, qui ont la particularité d’être connectés à de drains rayonnants situés à une profondeur de 20 mètres et reliés aux puits dans lesquels l’eau est pompée.
L’image montre l’emplacement des différents piézomètres, qui permettent de suivre le niveau des eaux souterraines sur le champ captant et à proximité. Il existe également un forage de contrôle identifiée par l’abréviation FR2 qui a été utilisé spécifiquement pour le suivi dans le cadre du projet
Nella slide si vede nella foto la testa del sondaggio FR2, che è a fianco del pozzo Nord NSE-1006. In questo sondaggio abbiamo realizzato delle diagrafie nel febbraio 2019 che hanno permesso di realizzare dei profili della temperatura, della conduttività e dell’ossigeno disciolto, in funzione della profondità. Quello che si è potuto constatare è che nei primi 20 metri dell’acquifero le proprietà dei tre parametri misurati sono relativamente omogenee, mentre al di sotto dei 20 metri di profondità si trova una zona meno permeabile e con delle caratteristiche diverse. A partire da queste osservazioni abbiamo potuto definire le posizioni migliori per installare delle sonde, di cui 7 sonde di temperatura, 2 sonde di pressione e 2 sonde di conduttività che abbiamo installato del sondaggio FR2 per eseguire delle misure in continuo.
Nel diagramma a destra è rappresentata l’evoluzione della temperatura misurata in questo sondaggio FR2 a differenti profondità, e si è visto che in tutte le sonde posizionate dei primi 25 metri di profondità si osserva un’evoluzione che è simile, con una variazione di ampiezza annuale dell’ordine di 9°C o 10°C, mentre la sonda che è posizionata in profondità ha restituito misure di temperatura molto più costanti.
La photo montre la tête du forage FR2, qui se trouve à côté du puits NSE-1006 Nord. Dans ce forage, nous avons réalisé des diagraphies en février 2019 qui nous ont permis d’établir des profils de température, de conductivité et d’oxygène dissous, en fonction de la profondeur. Ce qui a été constaté, c’est que dans les 20 premiers mètres de l’aquifère, les propriétés des trois paramètres mesurés sont relativement homogènes, tandis qu’en dessous de 20 mètres de profondeur, il y a une zone moins perméable avec des caractéristiques différentes. À partir de ces observations, nous avons pu définir les meilleures positions pour installer des sondes, dont 7 sondes de température, 2 sondes de pression et 2 sondes de conductivité que nous avons placées dans le sondage FR2 pour effectuer des mesures en continu.
Le diagramme de droite montre l’évolution de la température mesurée dans ce forage FR2 à différentes profondeurs. On voit que pour toutes les sondes positionnées dans les 25 premiers mètres de profondeur, on observe une évolution similaire, avec une variation d’amplitude annuelle de l’ordre de 9 ° C ou 10 ° C, tandis que la sonde positionnée en profondeur indique des températures beaucoup plus constantes.
Si possono confrontare le variazioni della temperatura nell’acquifero alle variazioni della temperatura dell’acqua nel fiume. Nel grafico abbiamo riportato le variazioni di temperatura misurate nell’acquifero nel pozzo NSE-1006, quelle misurate nel sondaggio FR2 e quelle stimate nel Fiume Roia a nord del campo pozzi. Quello che si vede è che l’ampiezza della variazione delle temperature è ovviamente meno pronunciata nelle acque dell’acquifero rispetto a quelle superficiali, e che ché uno sfasamento fra i picchi di temperatura che è dell’ordine di circa 70 giorni. Abbiamo provato a modellizzare questo transfer termico, ed abbiamo ottenuto una convergenza soddisfacente utilizzando il “modello a pistone dispersivo”. Ciò significa che si evidenza un deflusso fra le acque del Fiume Roia e le acque della falda nel campo pozzi mediante un transfer advettivo delle temperature con un tempo di trasferimento fra i due sistemi. Applicando lo stesso modello ai diversi punti di misura della temperatura si osserva qui questo tempo di trasferimento è variabile, ed è compreso fra 10 giorni ed un centinaio di giorni. Questo mostra una eterogeneità dell’acquifero presso il campo pozzi che è senza dubbio dovuta alla presenza di lenti argillose che sono state già menzionate dai geologi.
Les variations de température dans l’aquifère peuvent être comparées à celles de l’eau dans la rivière. Sur le graphique, nous avons reporté les variations de température mesurées dans l’aquifère au puits NSE-1006, ceux mesurés dans le forage FR2 et ceux estimés dans la rivière Roia au nord du champ captant. Ce que l’on voit, c’est que l’amplitude de la variation de température est évidemment moins prononcée dans les eaux de l’aquifère que dans les eaux de surface, avec un déphasage entre les pics de température de l’ordre de 70 jours environ. Nous avons modélisé ce transfert de chaleur, et nous avons pu reproduire de manière satisfaisante la température au puits en utilisant le modèle de « piston dispersif ». Cela signifie qu’il existe des preuves d’un écoulement entre les eaux de la rivière Roia et les eaux de l’aquifère au niveau du champ captant, il existe un transfert de température par convection avec un temps de transfert entre les deux systèmes. En appliquant le même modèle aux différents points de mesure de température, on constate que ce temps de transfert est variable, et se situe entre 10 jours et cent jours. Ceci montre une hétérogénéité de l’aquifère au niveau du champ captant qui est sans doute due à la présence de lentilles argileuses déjà mentionnées par les géologues.
La seconda parte dello studio sugli scambi falda/fiume è consistito in alcune campagne di prelievi di campioni d’acqua. Sono state effettuate due campagne, una in acque basse nell’ottobre del 2018 ed una in acque medie nel maggio 2019. Sono stati campionati anche 17 punti di misura delle acque sotterranee. Sono stati campionati 4 punti delle acque di superficie, di cui 2 nel Roia e 2 nel Bevera.
La deuxième partie de l’étude sur les échanges nappe / rivière a reposé sur quelques campagnes d’échantillonnage de l’eau. Deux campagnes ont été menées, une en période de basses eaux en octobre 2018 et une en période de moyennes eaux en mai 2019. 17 points de mesure des eaux souterraines ont été échantillonnés, ainsi que 4 points d’eaux de surface, dont 2 sur la Roya et 2 sur la Bevera.
Le analisi che abbiamo effettuato sui campioni prelevati sono di vario tipo : innanzitutto delle analisi chimiche, che hanno riguardato gli elementi più importanti come Cloro, Solfati e Calcio, oppure degli elementi in traccia come lo Stronzio, il Boro ed il Litio.
Abbiamo anche eseguito analisi degli isotopi dell’acqua Ossigeno 18 e Deuterio e dello Stronzio, e questo per ottenere informazioni sull’origine dell’acqua, sulle interazioni fra le acque e la roccia e sulle mescolanze delle diverse acque.
In seguito abbiamo misurato dei gas antropici dissolti, quali i CFC – CloroFluoroCarburi e gli SF6. Questo fornisce informazioni sull’età dell’acqua e sulle eventuali contaminazioni antropiche.
Infine abbiamo condotto analisi dei gas nobili, Argon e Neon, che forniscono informazioni sulla temperatura della ricarica dell’acquifero.
Les analyses que nous avons effectuées sur les échantillons prélevés sont de natures diverses : tout d’abord des analyses chimiques, qui ont concerné les éléments les plus importants tels que le chlore, les sulfates et le calcium, ou des éléments trace tels que le strontium, le bore et le lithium.
Nous avons également réalisé des analyses des isotopes de l’eau Oxygène 18 et Deutérium, et du Strontium, et ceci pour obtenir des informations sur l’origine de l’eau, sur les interactions entre l’eau et la roche et sur les mélanges des différentes eaux.
Nous avons aussi mesuré les concentrations de certains gaz anthropiques dissous, tels que les CFC – ChloroFluoroCarbone- et SF6. Cela renseigne sur l’âge de l’eau et sur d’éventuelles contaminations d’origine anthropique.
Enfin, nous avons réalisé des analyses de gaz rares, Argon et Néon, qui fournissent des informations sur la température de recharge de l’aquifère.
I più importanti risultati ottenuti dagli studi sono innanzitutto i risultati delle analisi sull’acqua a valle della confluenza fra il Bevera ed il Roia. Abbiamo constatato che le acque del Bevera, rispetto alle altre acque campionate, sono arricchite in Stronzio ed in Solfati ; questo arricchimento è dovuto alle evaporiti triassiche che sono delle formazioni geologiche presenti a monte della zona di studio. Queste forti concentrazioni in Stronzio e Solfati si ritrovano in tutti i campioni prelevati nei sondaggi a valle della confluenza. Questo mostra che l’acqua del Bevera, che si infiltra quasi completamente nei periodi di magra, influenza l’acqua della falda. Si constata inoltre una stratificazione della qualità dell’acqua, ovvero che in tutti i sondaggi situati a valle i marker dei Solfati si ritrovano nelle acque campionate nelle zone meno profonde, mentre nella zona più profonda dell’acquifero non si ritrovano. Tutti questi elementi sono illustrati nel grafico rappresentato in basso a destra, ove si notano il polo che caratterizza le acque del Bevera e quello che caratterizza le acque del Roia e tutti i campioni prelevati a valle della confluenza si situano fra i due poli mentre quelli prelevati a monte della confluenza si situano all’esterno di questi due poli.
Les résultats les plus importants obtenus lors de ces études sont les résultats des analyses sur l’eau à l’aval de la confluence entre les rivières Bevera et Roya. Nous avons constaté que les eaux de la Bevera, par rapport aux autres eaux échantillonnées, sont enrichies en strontium et en sulfates. Cette signature isotopique semble contrôlée par les évaporites du Trias qui sont des formations géologiques traversées par la rivière en amont de la zone d’étude. Ces fortes concentrations de Strontium et de Sulfates se retrouvent dans tous les échantillons prélevés dans les forages en aval de la confluence. Cela montre que l’eau de la Bevera, qui s’infiltre presque complètement en période d’étiage, influence l’eau de l’aquifère. Il y a aussi une stratification de la qualité de l’eau, c’est-à-dire que dans tous les prélèvements effectués à l’aval de la confluence, les marqueurs de sulfate se trouvent dans les eaux échantillonnées dans les zones moins profondes, alors que dans la zone plus profonde de l’aquifère ils ne sont pas trouvés. Tous ces éléments sont illustrés dans le graphique représenté en bas à droite, où vous pouvez voir le pôle qui caractérise les eaux de la Bevera et celui qui caractérise les eaux de la Roya. Tous les échantillons prélevés en aval de la confluence sont situés entre les deux pôles tandis que ceux prélevés en amont de la confluence, sont situés à l’extérieur de ces deux pôles.
Riguardo ai risultati ottenuti dalle analisi eseguite in corrispondenza del campo pozzi di Porra, abbiamo constatato che la firma isotopica delle acque del Roia è molto diversa da quella delle acque della falda ; questo ci ha permesso di evidenziare il transfer di massa fra il fiume e la falda e questi transfer non sono immediati. Come avevamo già osservato analizzando le temperature, i tempi del trasferimento variano da un pozzo all’altro.
En ce qui concerne les résultats obtenus à partir des analyses effectuées sur le champ captant de Porra, nous avons constaté que la signature isotopique des eaux de la Roya est très différente de celle des eaux de l’aquifère. Cela nous a permis de mettre en évidence le transfert de masse entre le fleuve et l’aquifère et de montrer que ces transferts ne sont pas immédiats. Comme nous l’avions déjà observé en analysant les températures, les temps de transfert varient d’un puits à l’autre.
Sempre riguardo al campo pozzi di Porra, l’analisi dei gas disciolti antropici ha anch’essa fornito informazioni interessanti. Da un lato abbiamo potuto determinare l’età dell’acqua, e ci siamo resi conto che l’acqua della falda è molto recente, quasi attuale, ovvero entro l’anno idrologico dei prelievi. Abbiamo anche messo in evidenza la presenza di un inquinamento antropico legato ai CFC11 e CFC12. Questi inquinanti possono provenire dalla ricarica pluviale ; in questo caso la loro concentrazione non può superare quella che si trova nell’aria. Se si osserva il grafico a destra, si vede che la concentrazione di questi componenti nell’aria è quella indicata dalla barra in basso di colore verde, e che tutti i campioni analizzati nelle vicinanze del campo pozzi di Porra hanno concentrazioni maggiori di quelle dell’aria. Questo indica che esiste un inquinamento di provenienza diversa e di origine antropica. Poiché questi composti sono vietati a partire dagli anni ’90 circa, e che erano molto usati per la refrigerazione, è in effetti possibile che ci sia qualche discarica incontrollata da qualche parte a monte del campo pozzi che rilascia questi inquinanti che si ritrovano nell’acquifero. Un’ultima osservazione è che mediante l’analisi dei gas disciolti abbiamo anche qui ritrovato la stratificazione della qualità delle acque della falda.
Toujours en ce qui concerne le champ captant de Porra, l’analyse des gaz dissous anthropiques a également fourni des informations intéressantes. D’une part, nous avons pu déterminer l’âge de l’eau. L’eau souterraine est récente, actuelle, c’est-à-dire que la recharge a eu lieu dans l’année hydrologique de l’échantillonnage. Nous avons également mis en évidence la présence de pollutions anthropiques liées aux CFC11 et CFC12. Ces polluants pourraient provenir de la recharge par la pluie ; dans ce cas, leur concentration ne peut pas dépasser celle trouvée dans l’air. Si vous regardez le graphique de droite, vous pouvez voir que la concentration maximale de ces composants dans l’air est celle indiquée par la barre verte en bas, et que tous les échantillons analysés à proximité du champ captant de Porra ont des concentrations supérieures à celles de l’air. Cela indique qu’il existe une pollution d’origine anthropique différente. Étant donné que ces composés ont été interdits depuis les années 1990 et ont été largement utilisés pour la réfrigération, il est en effet possible qu’il y ait une décharge non contrôlée quelque part en amont du champ captant qui rejette ces polluants qui se trouvent dans l’aquifère. Une dernière observation est qu’en analysant les gaz dissous nous avons également retrouvé ici la stratification de la qualité des eaux souterraines.
Sulla base di tutte le analisi effettuate, che abbiamo cercato di sintetizzare, così come delle conoscenze fornite dai progetti precedenti “Eurobassin”, Risk-Nat”, “EUR-EAU-PA”, abbiamo potuto proporre uno schema concettuale del funzionamento dell’acquifero e dell’idrosistema, e anche di proporre un primo bilancio idrologico. È qui rappresentata la falda del Roia e del Bevera, ed i principali flussi di alimentazione e di scambio fra gli idrosistemi. Abbiamo la portata di entrata del Roia verso la falda ; non conosciamo con precisione questo valore, ma disponiamo di una stazione di misura un po’ più a monte ad Airole. È possibile che deflussi sotterranei provenienti da monte alimentino la falda, ma non disponiamo di elementi né per dimostrarlo né per quantificarli e quindi rimane questo interrogativo. Abbiamo poi un rilascio della centrale idroelettrica di Tirreno Power, che sversa acqua prelevata più a monte. Abbiamo visto che la falda è anche ricaricata direttamente dalle piogge ed abbiamo quindi considerato anche questo apporto. In seguito, lungo tutta la piana, sappiamo che ci sono degli scambi fra la falda ed il fiume ma per il momento non riusciamo a quantificarli. Ci sono dei prelievi, che abbiamo quantificato. E poi c’è tutto il ruscellamento della pioggia efficace che cade sul bacino imbrifero della piana, nella parte impermeabile, che contribuisce ad alimentare il corso d’acqua e quindi la falda.
Infine abbiamo la portata del fiume in corrispondenza della foce in mare ed anche gli scambi fra l’acquifero ed il mare, nei due sensi, che per il momento non riusciamo a quantificare.
Sur la base de toutes les analyses effectuées, que nous avons tenté de synthétiser, ainsi que des connaissances apportées par les projets précédents “Eurobassin”, Risk-Nat “,” EUR-EAU-PA “, nous avons pu proposer un schéma conceptuel du fonctionnement de l’aquifère et de l’hydrosystème, ainsi qu’un premier bilan hydrologique. La nappe alluviale de la Roya et de la Bevera est représentée ici, ainsi que les principaux flux d’approvisionnement et d’échange entre les hydrosystèmes. A l’amont de la plaine alluviale, le débit de la Roya est inconnu, mais nous disposons d’une station de mesure de débit un peu plus en amont à Airole. Il est possible qu’un flux amont alimente l’aquifère dans la plaine alluviale, mais nous n’avons pas les éléments pour le prouver ou pour les quantifier et donc cette question demeure. Il existe un rejet dans la Roya de la centrale hydroélectrique de Tirreno Power, qui reverse de l’eau soutirée plus en amont. Nous avons vu que la nappe alluviale est également rechargée directement par l’infiltration des précipitations, nous avons donc également considéré cette contribution. Ensuite, sur toute la plaine, on sait qu’il y a des échanges entre la nappe et le fleuve mais ils ne sont pas quantifiés. Il y a des prélèvements que nous avons quantifiés. Et puis il y a tout le ruissellement des précipitations qui tombent sur le bassin versant, sur la partie imperméable, et qui alimente les cours d’eau. Enfin, le débit du fleuve à son embouchure en mer et aussi les échanges entre l’aquifère et la mer, dans les deux sens, que pour le moment nous ne pouvons pas quantifier.
Per provare a validare questo modello concettuale, di consolidare il bilancio idrologico ed anche per riprodurre le osservazioni piezometriche e delle portate, abbiamo realizzato un modello numerico della falda, utilizzando il modello MARTHE che è un codice idrodinamico del BRGM alle differenze finite.
Abbiamo importato il modello geometrico dei depositi alluvionali in questo codice e nell’immagine ne sono proposte alcune sezioni. L’acquifero è suddiviso in tre strati per delimitarne le proprietà un po’ differenti.
Nel modello abbiamo considerato esplicitamente gli scambi fra la falda ed il fiume.
Pour tenter de valider ce modèle conceptuel, pour consolider le bilan hydrologique et aussi pour reproduire les observations piézométriques et les débits, nous avons créé un modèle numérique de l’aquifère, en utilisant le modèle MARTHE qui est un code hydrodynamique du BRGM aux différences finies.
Nous avons importé le modèle géométrique des dépôts alluviaux dans ce code et certaines sections sont représentées sur ce schéma. L’aquifère est divisé en trois couches qui peuvent avoir des propriétés hydrodynamiques différentes.
Dans le modèle, nous avons explicitement considéré les échanges entre l’aquifère et la rivière.
Per il momento il modello ha potuto essere tarato solo in regime permanente. Si vede qui una raffigurazione della carta dei livelli piezometrici calcolati in regime permanente, in una situazione di portate medie. I primi elementi forniti dal modello sono che l’acquifero ha una permeabilità molto elevata, soprattutto per i primi due strati, si ritrovano dei valori simili a quelli già indicati precedentemente.
Ci siamo resi conto che gli apporti dal fiume alla falda sono all’incirca del medesimo ordine di grandezza dei prelievi, ovvero circa 35 o 40 milioni di metri cubi annui.
Una osservazione importante è quella che in gran parte del suo sviluppo la falda è disconnessa dalle acque di superficie e non ci sono contatti diretti, ovvero che il livello superiore della falda è ampiamente al di sotto del livello del fiume Roia ; viceversa, il Bevera è maggiormente in contatto con la falda.
Pour le moment, le modèle n’a pu être calibré qu’en régime permanent. On voit ici une représentation de la carte des niveaux piézométriques calculés en régime permanent, dans une période de moyennes eaux. Les premiers éléments fournis par cette modélisation sont que l’aquifère a une perméabilité très élevée, en particulier pour les deux premières couches.
On s’est rendu compte que les apports de la rivière à la nappe alluviale sont à peu près du même ordre de grandeur que les prélèvements, soit environ 35 ou 40 millions de mètres cubes par an.
Une observation importante est que l’aquifère est en général déconnecté des eaux de surface, c’est-à-dire que le niveau supérieur de l’aquifère est en dessous du niveau du lit de la rivière Roya ; en revanche la Bevera est plus en contact avec les eaux souterraines.
Questo modello idrogeologico numerico può essere utilizzato per simulare e per testare diversi scenari di emungimento della falda. Può anche servire per valutare l’influenza dell’intasamento del letto del fiume, per provare ad analizzare e capire il fenomeno che si è prodotto nel mese di ottobre dopo il passaggio della piena provocata dalla tempesta Alex. Può anche servire per simulare la propagazione di un inquinamento e valutarne i tempi di transfer, per individuare le migliori soluzioni del problema e per la tutela della falda. È uno strumento gestionale che bisogna continuare a far evolvere ed arricchire, e per questo serve in particolare disporre di misure delle portate del fiume più precise e numerose in diverse sezioni. Bisogna anche precisare la geometria del letto del fiume perché è un parametro che influenza moltissimo i risultati e sul quale ci sono molte incertezze. Bisogna integrare nel modello tutti i nuovi dati presentati da ARPAL sulla geometria dell’acquifero ed in particolare in prossimità della foce. Questo permetterà di migliorare il modello.
Ce modèle hydrogéologique numérique peut être utilisé pour simuler et tester différents scénarios d’exploitation de l’aquifère. Il peut également être utilisé pour évaluer l’influence du colmatage du lit de la rivière, pour tenter d’analyser et de comprendre le phénomène survenu en octobre après le passage de la crue provoquée par la tempête Alex. Il peut également être utilisé pour simuler la propagation d’une pollution et évaluer les temps de transfert, identifier les meilleures solutions au problème et protéger les eaux souterraines. C’est un outil de gestion qui doit continuer d’évoluer et de s’enrichir, et pour cela il faut notamment disposer de mesures plus précises et plus nombreuses des débits de la Roya dans différents tronçons. Il est également nécessaire de préciser la géométrie du lit de la rivière car c’est un paramètre qui influence les résultats et sur lequel il existe de nombreuses incertitudes. Toutes les nouvelles données présentées par ARPAL sur la géométrie de l’aquifère et en particulier près de l’embouchure doivent être intégrées dans le modèle pour l’améliorer.
Per concludere, presentiamo qui l’elenco degli esperti del BRGM e di ARPAL che si sono dedicati agli studi sulla falda del Roia nel quadro del progetto “Concert-Eaux”.
Non esitate a contattarci se desiderate ulteriori informazioni sui risultati che vi abbiamo presentato.
Pour conclure, nous présentons ici la liste des experts du BRGM et de l’ARPAL qui se sont consacrés aux études sur l’aquifère de Roia dans le cadre du projet “Concert-Eaux”.
N’hésitez pas à nous contacter si vous souhaitez plus d’informations sur les résultats que nous vous avons présentés.