– 107 a.C. – [CdV] – L’anno 107 a.C. è stato decisivo nella sistemazione viaria, lungo la costa. Essendo state sottomesse tutte le tribù liguri costiere fino al Varo, erano rese percorribili le strade di collegamento intervallivo.
Con l’arrivo sul territorio intemelio dei Consoli romani conquistatori, giunsero anche due strade consolari, la Via Æmilia Scauri e la Via Domitia. La più importante venne costruita nel 109, dal console Marco Emilio Scauro. Partiva da Piacenza, passando per Voltri, fino a Marsiglia, ricalcando per sommi capi l’itinerario della strada Heraclea, ma sostanzialmente spostandolo presso la costa, non più impenetrabile, protetta com’era dalla “Pax Romana”. Il tracciato della via Æmilia Scauri, entrava nel territorio intemelio sulle pendici di Capo Nero, seguiva la costa fino a Capo Ampelio, per poi allontanarsene di un miglio, fino al tempietto dedicato ad Apollo, che oggi è rappresentato dalla chiesetta di San Rocco, a Piani di Vallecrosia. Attraversata la Nervia con un guado, a settentrione del Porto Canale, lambiva le prime case di Albion Intemelion, alle falde della Collasgarba, per proseguire ai piedi delle Mauře, attraversando il Resentello con un guado e costeggiando la collina di Siestro fino ad un altro importante guado, per attraversare la Roia tra le attuali Gianchette e la Ripa sottostante l’Auregnana, chiamata in seguito Ripa Santo Stefano. Giunta sulla riva destra della Roia, si inserpicava sullo Scoglio, dove c’era un tempietto dedicato a Giunore Regina, per poi voltare verso il Colle e scavalcarlo in località Peidaigo, sopra i Due Camini. Degradando sulle falde delle attuali Ville, giungeva oltre il Murru Russu, dove affrontava la piana del Rio Latte, presso la foce e costeggiando la riva superava Punta Mortola.
Sempre costeggiando andava oltre l’attuale Mentone, per superare Lumone alla base del Capo Martino ed inerpicarsi verso la Turbia, da dove scendeva sulla pendici SudOvest di Mont’Agello verso Cemenelum.
Con la costruzione della Via Æmilia Scauri si ebbe dunque una vera e propria strada di cornice, lungo la costa della Riviera di Ponente, che, dalla Gallia, conduceva oltre l’Appennino, verso quella Pianura padana lombarda che sarà punto d’attrazione delle future attività politiche liguri.