– [GMF] – Dal mare arrivano in Liguria ed in Costa Azzurra delle prime popolazioni neolitiche, che si insediano nell’arco costiero compreso tra Genova e Tolone, anche per la scarsa presenza di popolazioni indigene. Nelle caverne del Finalese sono stati rinvenuti strumenti realizzati in ossidiana, un vetro vulcanico nero presente in Sardegna, all’Isola Palmarola, nell’arcipelago delle Pontine ed a Lipari nelle Isole Eolie.
La nuova economia basata sullo sfruttamento delle risorse agro-silvo-pastorali e l’accumulo di derrate alimentari in eccesso, comportò un notevole incremento della popolazione ed a conseguenze anche sul piano culturale ed ideologico. L’idea di appropriazione del suolo, del controllo di uno spazio definito dal quale dipende la sopravvivenza, divenne un elemento unificatore, in quanto il concetto di proprietà collettiva portò le piccole comunità contadine a rafforzare i legami che univano i membri che le costituivano. Le prime forme di differenziazione sociale interna ad una stessa società, oltre che alle diversità tra un gruppo ed un altro, sorsero in conseguenza dell’opportunità offerta dalla nuova economia di accumulare ricchezze e di attivare forme di scambio. Il passaggio dalla cultura mesolitica di caccia e raccolta a quella neolitica agricola e pastorale fu piuttosto radicale e provocò netti cambiamenti sia a livello sociale che economico, sia sull’ambiente e sul paesaggio in cui si insediarono le nuove comunità.